Zambia: storia, territorio, popolazione ed economia
La Zambia fa parte della Repubblica dell’Africa centromeridionale priva di sbocco sul mare dal punto di vista geografico, confinante a nord-ovest con la Repubblica democratica del Congo, con la Tanzania a nord-est, con il Malawi a est, a sud-est con il Mozambico, con lo Zimbabwe, il Bot swana e la Namibia a sud, a ovest con l’Angola.
Storia e indipendenza della Zambia
La Zambia era anticamente popolata, fino a 2.000 anni fa, da un popolo di cacciatori-raccoglitori denominato Khoisan, mescolandosi successivamente a culture tecnologicamente più avanzate, sotto le più importanti immigrazioni avvenute ne corso del XII secolo per mezzo dei popoli bantu.
A giungere all’interno della Zambia per primi furono gli esploratori portoghesi senza avviare però un processo di colonizzazione, avviato successivamente dopo la metà del XIX secolo da parte dei bianchi anglosassoni. La Zambia ottenne l’indipendenza il 24 ottobre 1964, mentre in veste di capitale della regione è stata ribattezzata la città di Lusaka. Subito dopo al raggiungimento dell’indipendenza la Zambia rivendicò qualsiasi governo di stampo razzista, nonostante le difficoltà economiche e politiche, dimostrandosi priva delle capacità gestionali riferite espressamente al campo minerario.
La Zambia rimane odiernamente uno dei paesi a maggior debito pubblico pro-capite nonostante una parziale cancellazione ottenuta dello stesso, colpita nel corso degli anni precedenti dal crollo interazionale del prezzo del rame e dalle conseguenze delle guerre civili in Mozambico, Angola e Zimbabwe.
Settore economico e popolazione
La popolazione della Zambia integra circa 70 gruppi etnici di lingua bantu presenti nelle aree nordorientali, gruppi etnici lozi presenti a ovest e i tonga a sud. La popolazione si suddivide principalmente nelle zone delle regioni centrali, nel Copperbelt e nei luoghi raggiunti dalla ferrovia, risultando suddivisa in nove provincie amministrate da un funzionario del governo centrale per ciascun territorio.
A partire dall’indipendenza raggiunta nel 1964 anche la situazione scolastica all’interno della Zambia risulta in continuo miglioramento. Le stime del PIL agli inizi degli anni Novanta registravano 380 dollari pro capite, mentre la ricchezza proveniva essenzialmente dall’estrazione mineraria della zona del Copperbelt, mentre nel corso degli anni Settanta l’abbassamento del prezzo del rame gettò in crisi anche il settore economico minerario della regione. Nonostante gli sforzi della Zambia il paese vanta ad oggi uno dei debiti pubblici più alti a livello mondiale.
L’economia della Zambia si suddivide nel settore agricolo nell’allevamento del bestiame e nell’industria lattiero-casearia di scarso rilievo; il settore estrattivo comprendendo odiernamente minerali quali piombo, zinco, oro, ametista, smeraldi, stagno, cobalto, carbone; il settore manifatturiero legato alla fusione e alla raffinazione del rame e altri metalli sotto la presenza di industrie alimentari, manifatture di tabacco, raffinerie di petrolio, cementifici, chimiche, d’abbigliamento, calzaturifici, rappresentando il 43% della produzione nazionale.