Virgilio: biografia, pensiero, opere ed approfondimento dell’Arcadia
Publio Virgilio Marone, conosciuto come Virgilio, è stato un autore e un poeta romano ricordato soprattutto per le pubblicazioni parte della letteratura latina le Bucoliche, le Georgiche, l’Eneide. Grazie al senso dell’arte e della poetica Virgilio viene considerato tutt’oggi il sommo poeta di Roma, diventando uno dei personaggi principali descritti da Dante Alighieri all’interno della sua Divina Commedia, in veste di guida all’Inferno e al Purgatorio.
Biografia di Virgilio
Virgilio nacque il 15 ottobre del 70 a.C. all’interno del villaggio Andes, nei pressi di Mantova, nonostante alcune tesi attribuiscano la sua provenienza natale a Castel Goffredo. Virgilio si iscrive alla scuola di grammatica a Cremona per poi proseguire gli studi alla scuola di filosofia a Napoli e presso la scuola di Retorica a Roma. All’interno della capitale il poeta e autore ebbe modo di confrontarsi con diversi personaggi importanti della letteratura, studiando eloquenza alla scuola di Epidio, un percorso seguito inizialmente per intraprendere la carriera di avvocato, abbandonata a causa della sua timidezza.
Una profonda crisi esistenziale portò Virgilio a trasferirsi a Napoli frequentando la scuola dei filosofi Filodemo di Gadara e Sirone, diventando il maggiore poeta dell’intero Impero romano. Di ritorno dal viaggio in Grecia Virgilio morì a Brindisi il 21 settembre del 19 a.C. a causa di un probabile colpo di sole, raccomandando la distruzione del suo manoscritto dell’Eneide mai avvenuta, diventando in seguito un poema nazionale romano. I resti di Virgilio si trovano tutt’oggi a Napoli, nei pressi di Piedigrotta.
Opere principali di Virgilio e pensiero del poeta
Il primo gruppo di opere note come ‘Appendix Vergiliana’, compostee tra il 44 a.C. e il 38 a.C., sono state attribuite al poeta Virgilio nonostante la critica del periodo odierno comprendente Alla spicciolata; La focaccia; Epigrammi; L’ostessa; Maledizioni; L’airone; La zanzara; L’Etna; Storia romana. Tra le opere successive di Virgilio composte a Napoli si trovano Bucoliche (Bucolica), una raccolta di dieci componimenti detti egloghe a rappresentanza dei canti dei bovari; Georgiche (Georgica) opera suddivisa in quattro libri realizzata in sette anni incentrata sull’apicoltura a metafora della società umana; il poema Eneide (Aeneis) suddiviso in dodici libri, realizzato in dieci anni, spesso paragonata ad una vera e propria Iliade latina.
Virginio fu paragonato più volte ad un’entità divinatoria, simbolo della libertà e dell’identità politica di Napoli, capo saldo della letteratura italiana rinascimentale nonché protagonista della Divina Commedia di Dante Alighieri. Il poeta Virgilio fu un appassionato di religione e arti divinatorie, lasciando in eredità agli scrittori successivi il compito di interpretare le sue opere confrontandosi con l’abilità della scrittura.
Approfondimento dell’Arcadia
L’Arcadia, regione storica della Grecia, è stata percepita come un mondo idilliaco nel corso della letteratura, caratterizzata dall’inospitalità della sua stessa tipografia montuosa, trasformata a livello poetico in una metafora idilliaca attraverso il lavoro della terra e i frutti della natura. La stessa Arcadia divenne una fonte di ispirazione per il poeta romano Virgilio soprattutto per la composizione dell’opera Bucoliche, dove si ritrova un’ambientazione del tutto simile a quella dell’Arcadia a contatto diretto con la natura. L’opera si suddivide principalmente nel paesaggio arcadico, il rimpianto del “mondo perduto” e il ritorno alle origini, invitando i protagonisti alla vita di campagna in frapposizione all’ambiente legato alla città.
La prima egloga composta da Virgilio si concentra su dialoghi a tono elevato in riferimento a due pastori, mentre nella seconda il poeta invita il lettore e gli stessi protagonisti ad un confronto tra città e campagna, proseguendo in una gara canora, suonando in onore della vita in arrivo nella quarta egloga, per discendere nuovamente nel mondo quotidiano bucolico, accennando alle guerre civili per ritornare alle gare di canto dei protagonisti. Il resto dei successivi passaggi si concentra ancora sul canto, un proemio, un racconto e un congedo finale.
Nella mitologia greca l’Arcadia rappresentava la deserta casa del Pan, il dio della foresta, identificata alla stregua di un paradiso terrestre popolato da entità sovrannaturali.
All’interno delle opere di Dante Alighieri l’Arcadia assume un ruolo strettamente legato alla natura e alla vita dei pastori, traendo influenza proprio dalla letteratura medievale di Virgilio. Nel 1960 l’Arcadia è stata fonte di ispirazione per il movimento letterario venutosi a creare a Roma, fondato da letterati e intellettuali parte del circolo della regina Cristina di Svezia.