Shogun: storia, ruolo e riassunto sul governo shogunale
Il Governo Shogunale, conosciuto anche con il nome di Shogunato Tokugawa, è considerato come l’ultimo governo feudale giapponese e il suo inizio risale ufficialmente nel 1603 quando l’Imperatore conferì la prima carica di Shung a Tokugawa Ieyasu. Invece la conclusione del dominio avvenne nel 1868 dopo la guerra Boshin che portò l’ultimo Shogug della dinastia, Tokugawa Yoshinobo, a dimettersi.
Ma quale ruolo aveva lo Shogun nel Giappone Imperiale? Qual è la storia dello Shogunato ? E in cosa consisteva il Governo Shogunale? Scopriamolo insieme in questo articolo.
Il ruolo dello Shogun e la storia dello Shogunato
Il ruolo dello Shogun durante il governo feudale giapponese era quello di essere il Capo Politico-Militare che, solo in via del tutto teorica, era assoggettato all’Imperatore mentre di fatto oltre a godere dei pieni poteri era anche una figura indipendente che per agire non aveva bisogno di chiedere il permesso a nessuno. La storia dello Shogun che successivamente porterà alla nascita dello Shogunato ha avuto inizio nell’anno 1180 quando, per preparsi ad affrontare i Taria in una guerra, Minamoto no Yoritomo scelse di istituire la propria base militare nella città di Kamakura, dove poi decise di stabilirsi definitivamente e di non ritornare nella Capitale nemmeno dopo aver ottenuto la vittoria. Questa decisione venne maturata in quanto nella città di Kamakura, Minamoto no Yorikimoto, aveva con le famiglie militari alleate un forte contatto che di conseguenza gli conferiva un grande potere. Minamoto no Yorikimoto, distinguendosi dai tutti i suoi predecessori, non aspirava a ricoprire nessuna delle cariche ufficiali all’interno della Corte Imperiale, però nell’anno 1192 chiese di essere nominato Shogun e di poter trasferire tramite l’ereditarietà il titolo a tutti i suoi discendeti, il motivo di tale richiesta derivava dal fatto che originariamente lo Shogun veniva nominato solo per un certo periodo di tempo e a cui erano conferiti dei poteri molto limitati, ovvero quando era necessario che i generali organizzassero delle spedizioni militari per combattere il popolo Ainu conosciuto anche con il nome di Barbari del Nord.
Con la concessione alla richiesta avanzata da Yoshimoto di conseguenza avvenne anche un cambiamento radicale, infatti il titolo di Shogun non solo diventò duraturo ma i poteri ad esso legati aumentarono diventando via via sempre più grandi. Il Regno di Minamoto no Yoshimoto iniziò con la decisione di assegnare ai propri alleati le terre che precedentemente aveva conquistato nella guerra contro i Taria, oltre a questo per consolidare ulteriormente il proprio potere e garantirsi un controllo maggiore su i suoi territori venne creata l’istituzione dei Jita. Questa carica era ricoperta da dei funzionari militari che, oltre a ricevere la nomina direttamente dallo Shongu, avevano l’incarico di gestire tutti quei territori che appartenevano ai proprietari che vivevano altrove, solitamente si trattava dei nobili che preferivano abitare alla Corte di Heian, inoltre i Jita erano sottoposti al controllo dei sovraintendenti provinciali chiamati Shugo, che oltre a rispondere direttamente allo Shongu, avevano anche il compito di gestire sia la polizia sia l’ordine pubblico.
Questi avvenimenti hanno decretato l’inizio di quello che è conosciuto come il Medioevo Giapponese, in quanto la struttura gerarchica dei rapporti intrattenuti dallo Shogun con i propri subordinati aveva delle affinità parecchio simili con quella che, nel Medioevo Europeo, i Signori Feudali aveano con i propri Vassalli. Infatti il i sottoposti e le loro famiglie erano uniti allo Shogun principalmente per un legame personale e non per una funzione che si basava su un ordinamento burocratico, inoltre i subordinati per onorare questo legame dovevano giurare fedeltà assoluta al loro Signore che in cambio si impegnava sia a inviare ai propri vassalli delle truppe sia a fornigli protezione qualora avessero subito un invasione, oltre ovviamente a concedergli il diritto di percepire i ricavati delle rendite derivati dai territori che gli aveva concesso precedentemente. La gestione del lavoro di questi funzionari militari, che erano sia nominati direttamente dallo Shogun sia alle dirette dipendenze, era disposta dagli uffici centrali che si trovavano nella città di Kumakura e che agivano principalmente su leggi scritte che si basavano sul diritto consuetudinario.
Il Governo Shogunale
Alle origini del Governo Shongunale, in modo differente da com’era successo in Europa all’inizio del Medioevo, non si è assistito a una prevaricazione del Feudalesimo sul sistema burocratico del Governo Centrale, al contrario i due metodi sono stati affiancati e in questo modo si è sviluppata una doppia struttura di potere, dove i due centri dello stesso erano divisi tra la Corte Imperiale di Heinain e la città di Kumakura dov’era nato il Bakufu, ovvero il Governo della Tenda. Questo vuol dire che in Giappone erano stati istituiti due Governi tra loro indipendenti dove ognuno aveva la propria burocrazia, la proprio amministrazio e il proprio sistema fiscale, inoltre sia lo Shogun che l’Imperatore avevano facoltà di emanare le proprie leggi, di nominare i propri funzionari e di incassare le proprie imposte. Questo tipo di Governo misto è durato per tutta l’epoca Kumakura ufficialmente senza che sorgessero delle controversie, in quanto i due poteri concettualmente erano divisi in modo tale che l’Imperarore avesse podestà giudiziale sui civili e lo Shogun sui militari ma nella pratica invece il Governo Shoungale finì per acquisire sempre più rilevanza, mentre l’Impero invece diventò via via sempre più un Governo solo nel nome. Questo accade perchè i burocrati appartenenti Bakufu iniziarono a convergere una grossa fetta degli introiti che spettavano sia all’Imperatore, sia ai proprietari terrieri che vivevano a corte non solo verso le casse dello Shongu ma anche verso le proprie.
Tutto il potere politico venne poi acquistito in modo assoluto dallo Shogun nel corso del secolo successivo, infatti l’Imperatore era tale solo nel nome e la sua figura era vista solo come un qualcosa di unicamente sacrale, in questo modo il Giappone si ritrovò ad assistere a una divisione tra il potere politico effettivo esercitato dallo Shogun e l’autorità nominale a cui era stato relegato l’Imperatore. Questa condizione è durata per tutto il Periodo Evo, inoltre nessuno ha mai messo in discussione il fatto che l’Imperatore fosse stato privato dei propri poteri perchè teoricamente era proprio lui ha conferire il Titolo di Shogun.
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