Eutrofizzazione: cos’è, cause principali e come contrastarla
L’eutrofizzazione rappresenta uno specifico arricchimento delle acque in sali nutritivi in grado di provocare cambiamenti strutturali nei confronti dell’ecosistema. Uno degli esempi più odierni di eutrofizzazione è rappresentato dalle acque della costa di Qingdao, nella Cina orientale, all’interno delle quali i bambini sono stati fotografati in presenza di un ‘mare di alghe’. L’eutrofizzazione si dimostra in grado di comportare un netto incremento delle piante acquatiche e delle alghe, sotto un’impoverimento delle specie ittiche e la degradazione della qualità acquatica.
Il serio problema ecologico rappresentato dall’eutrofizzazione
L’eutrofizzazione rappresenta nell’odierno una grave minaccia all’ecosistema dell’ambiente acquatico, comportando un’elevata presenza di sostanze all’interno delle acque come azoto, fosforo e zolfo di provenienza sia naturale, sia artificiale per mezzo di fertilizzanti, detersivi, acque reflue domestiche e industriali. Negli anni Settanta il fenomeno dell’eutrofizzazione venne trattato nel corso del processo eutrofico dall’OCSE, Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico.
Ad oggi la degradazione delle acque data dall’eutrofizzazione rappresenta il principale mancato raggiungimento dei valori sanciti nella Direttiva Quadro sulle Acque (2000/60/CE), colpendo il 54% dei laghi asiatici, il 53% dei laghi europei, il 48% delle acque nord-americane, il 41% dei laghi sud-americani e il 28% dei laghi africani. I cambiamenti strutturali delle acque coinvolgono essenzialmente tre fattori specifici dovuti al largo utilizzo dei fertilizzanti all’interno dei processi agricoli, lo scarico delle acque reflue nei corpi idrici, la netta riduzione della capacità auto depurativa.
L’eutrofizzazione viene rappresentata da un notevole accrescimento e diffusione delle alghe, andando a formare una biomassa consistente destinata ai processi di degradazione. La presenza delle alghe morte all’interno delle acque comporta un notevole consumo di ossigeno ai fini della loro demolizione, creando un ambiente anossico in assenza di ossigeno sul fondale del lago, supportando la proliferazione di organismi anerobi in grado di vivere in assenza dello stesso. L’insufficienza di ossigeno comporta di conseguenza una riduzione della biodiversità, andando a determinare la morte di specie animali nei casi più gravi di eutrofizzazione.
Effetti e possibili soluzioni a contrasto della degradazione delle acque
L’alterazione degli equilibri acquatici può dimostrarsi più o meno evidente a seconda del grado di eutrofizzazione presente nelle acque, arrivando a gravi squilibri in presenza di un fenomeno di degradazione intenso. Gli effetti principali dell’eutrofizzazione possono comprendere un’abbondanza eccessiva di sostanze particellate quali fitoplancton, zooplancton, batteri, detriti o batteri, andando a modificare la torbidità e la colorazione delle acque; l’abbondanza di composti chimici inorganici; l’abbondanza di sostanze organiche.
L’eutrofizzazione comporta l’interdizione allo sfruttamento turistico del lago in relazione all’eccessiva presenza di materiali e sostanze, alla torbidità e al cattivo odore emesso dalla mancanza di ossigeno dovuto a particolari alghe, la limitazione o la scomparsa di determinate specie animali acquatiche, causando ingenti gravi di natura sia ambientale che economica. Tra le possibili soluzioni di intervento contro il fenomeno dell’eutrofizzazione si trova il miglioramento delle performance depurative effettuato all’interno degli impianti delle acque reflue, la drastica riduzione della concentrazione di fosforo nei detersivi, la razionalizzazione delle tecniche agricole, l’impiego di alternativi processi di zootecnia.
In presenza di acque altamente compromesse dall’eutrofizzazione si dovranno attivare rimedi differenti tra cui il prelievo e il trattamento delle acque ipolimniche, un drenaggio a livello dei primi 10-20 cm di sedimenti, la precipitazione chimica del fosforo sotto l’aggiunta bilanciata di sali di ferro, alluminio o carbonato
di calcio, l’ossigenazione delle acque.