Come diventare insegnante e quanto guadagna?
Quali requisiti fondamentali occorrono per diventare un insegnante operando all’interno delle istituzioni scolastiche italiane? Gli aspiranti docenti dovranno confrontarsi innanzitutto con norme e decreti in continua evoluzione e aggiornamento, acquisendo come primo passo un’abilitazione all’insegnamento.
Cos’è l’insegnante?
Il docente, chiamato anche insegnante, presenta il delicato compito professionale dell’insegnamento di qualsiasi materia rivolta agli studenti degli istituti scolastici. A livello statistico la professione dell’insegnante viene considerata tra le più prestigiose dalla maggior parte della popolazione, allo stesso livello della professione medica. Agli insegnanti viene inoltre dedicata una specifica ricorrenza celebrando la la “Festa degli insegnanti” ogni 5 ottobre dell’anno.
Come si svolge il lavoro da insegnante
Il lavoro dell’insegnante si svolge tramite le graduatorie dell’Ufficio Scolastico Regionale sotto un rapporto di lavoro in qualità di dipendente pubblico assunto con contratto a tempo determinato oppure indeterminato. L’orario settimanale dell’insegnante viene regolamentato dalla Legge 30 ottobre 2008, n.169 per l’insegnamento nella scuola primaria ripartito in 24 ore in presenza degli studenti.
Scuole Paritarie
All’interno delle scuole paritarie la professione di insegnante si svincola dalla graduatoria precedente, avvenendo tramite reclutamento diretto, sotto una fascia oraria più lunga e una retribuzione complessiva inferiore rispetto alle istituzioni scolastiche pubbliche. La fascia oraria di lavoro rimane pressoché invariata rispetto alle scuole statali, richiedendo ai docenti la condivisione di metodi e valori ad orientamento didattico dell’istituto stesso.
Scuole non Paritarie
All’interno delle scuole non paritarie possono essere richieste attività senza obblighi contrattuali come il doposcuola, l’elaborazione di laboratori, etc. I programmi di insegnamento vengono integrati all’interno di dieci mensilità per almeno 200 giorni l’anno, definendo un modello organizzativo adattabile alle esigenze degli studenti insieme al Dirigente Scolastico. In questo caso la classe sarà composta da un massimo di 25 allievi, 20 in caso della presenza di un allievo diversamente abile.
Come diventare insegnante
Gli aspiranti docenti italiani dovranno prima di tutto ottenere un’abilitazione all’insegnamento tramite il percorso scolastico accademico conseguendo dapprima il titolo di studio di accesso all’insegnamento come il diploma e la laurea. Tra le lauree abilitanti di per sé all’insegnamento si trovano la laurea magistrale a ciclo unico in scienze della formazione primaria (SFP).
Il corso di laurea in Scienze della formazione prevede un’ammissione annua a numero programmato di iscritti, un test di accesso generalmente svolto nel corso della mensilità di settembre su disposizione dell’apposito decreto ministeriale. Il requisito dell’abilitazione all’insegnamento per la scuola secondaria di primo e secondo grado prevede dal 1 Gennaio 2019, con le modifiche introdotte con la Legge di Bilancio, un concorso abilitante di accesso al successivo periodo di prova e formazione iniziale in sostituzione del precedente percorso triennale FIT.
Concorsi di abilitazione
Per la scuola secondaria di primo e secondo grado si dovranno rispettare le modifiche apportate dalla Legge n. 145 del 2018, superando il concorso a cattedre pubblico, bandito ogni due anni nelle Regioni e nelle classi di concorso a posti vacanti sotto il possesso degli iscritti all’abilitazione all’insegnamento. In assenza dell’abilitazione necessaria si potrà accedere al concorso presentando una laurea magistrale o a ciclo unico idonea alle classi di concorso per cui si concorre; il conseguimento del 24 CFU, Crediti Formativi Universitari, nelle materie specifiche antropo-psico-pedagogiche, tecnologie didattiche e metodologie annesse.
Abilitazione all’insegnamento all’estero
Le numerose difficoltà nel conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento sul territorio italiano per gli aspiranti docenti hanno portato ad un incremento sostanziale delle agenzie promuoventi master a pagamento per l’abilitazione estera alla professione. In questo caso si renderà necessario iscriversi ad un corso universitario presso l’Ateneo di una città straniera pagando dai 7 mila ai 10 mila euro, senza un riconoscimento automatico dei titoli conseguiti, regolamentato dalla Direttiva 2013/55/CE e dal decreto legislativo numero 15 del 2016.
Riforma delle classi di concorso
Nella Riforma delle classi di concorso vengono espressamente indicati i requisiti accademici necessari per l’abilitazione all’insegnamento nella scuola secondaria di primo e secondo grado, sotto le deleghe governative previste dalla Legge 107/2015, la Buona Scuola, la riforma delle classi di concorso portata a termine con il Decreto del Presidente della Repubblica del 14 Febbraio 2016, n. 19 e il Decreto Ministeriale 9 maggio 2017 n. 259.
Con la nascita sul territorio dei licei musicali e coreutici le nuove classi di concorso si basano soprattutto si discipline quali moda, calzature, musica, grafica e comunicazione. Quest’ultimo settore è stato incentivato dalla nascita della classe A-65 “Teoria e tecnica della comunicazione”, sotto lo sviluppo delle comunicazioni digitali associate ai termini delle prospettive occupazionali.
Albo docenti
La professione di insegnante scolastico comprende inoltre una specifica Associazione Nazionale Docenti tramite iscrizione all’Albo, a tutela della rappresentanza della professione in materia sindacale, culturale e professionale, della libertà laica dell’insegnamento, l’affermazione della dimensione europea dell’istruzione, la garanzia di una tutela sugli interessi etico-morali, economici e giuridici della figura professionale.
Quanto guadagna un insegnante
Lo stipendio salariale dei docenti italiani risulta ancora lontano rispetto alle stime europee, nonostante il rinnovo del CCNL Istruzione e Ricerca, sotto un importo netto degli aumenti salariali fissati ad un massimo di 52 euro. Lo stipendio salariale di un insegnante italiano dipende da alcuni specifici fattori come gli anni accumulati di anzianità e la scuola specifica dell’infanzia primaria, scuola secondaria di I grado, scuola secondaria di II grado.
Stipendio salariale insegnanti scuola dell’infanzia e primaria
La retribuzione di un insegnante nella scuola dell’infanzia e primaria si basa sugli anni di anzianità di servizio prevedendo da 0-8 anni una contribuzione lorda pari a 19.996,27€; da 9-14 anni una contribuzione lorda pari a 22.198,06€; da 15-20 anni una contribuzione lorda pari a 24.136,06€; da 21-27 anni una contribuzione lorda fissata a 26.030,66€; da 28-34 anni una contribuzione lorda di 27.888,89€; oltre i 35 anni una contribuzione pari a 29.275,99€.
Stipendio salariale insegnanti scuola secondaria di I grado
La retribuzione di un insegnante nella scuola secondaria di I grado sotto un’anzianità da 0-8 anni una contribuzione lorda di 21.693,22€; da 9-14 anni una contribuzione lorda pari a 24.260,75€; da 15-20 anni di anzianità una contribuzione lorda di 26.511,29€; da 21-27 anni una contribuzione di 26.949,63€; da 28-34 anni fissata a 22.869,87€; oltre i 35 anni di anzianità 32.444,07€ lordi.
Stipendio salariale insegnanti scuola secondaria di II grado
La retribuzione di un insegnante nella scuola secondaria di II grado prevede una retribuzione sotto un’anzianità da 0-8 anni pari a 21.693,22€ lordi; da 9-14 anni a 24.890,51€; da 15-20 anni una retribuzione lorda fissata a 27.319,69€; da 21-27 anni pari a 30.414,95€; da 28-34 anni una retribuzione lorda di 32.444,07€; oltre i 35 anni di anzianità pari a 34.052,17€ lordi.
Allo stipendio di base potrà essere aggiunto il Bonus insegnanti annuo, pari a circa 500 euro, erogabile soltanto sotto determinati requisiti in relazione agli eventuali Bonus di merito per la qualità del lavoro dell’insegnante all’interno della fascia annua.