Shintoismo: cos’è, riassunto tradizione e feste in Italia

La parola Shintoismo deriva dal termine cinese Shen e To che letteralmente significano spirito e via, quindi non è sbagliato parlare di Via dello spiriti dove con il vocabolo “spiriti” si indicano quegli esseri suvranaturali che noi chiamiamo Dei, mentre invece i giapponesi chiamano Kami. All’interno dello Shintoismo non è contemplata la conoscenza che abbiamo noi occidentali per la parola Dio, in quanto in questa religione non è concepita la figura di un Dio Onnipotente che ha creato tutto. Infatti per la religione Shintoista in principio era presente un’unica cosa, solo dopo sono nati la Terra e il cielo, da cui poi discesi i Kami per dare vita alla flora, alla fauna, alle persone a allo stesso Giappone.
Ma che cos’è lo Shintoismo? Qual è la sua tradizione e quali sono le sue feste? Scopriamolo insieme in questo articolo.
Che cos’è lo Shintoismo
La religione predominante in Giappone, chiamata Shintoismo, ha delle caratteristiche prettamente politeiste e animiste, ovvero la venerazione non è rivolta solo verso una singola divinità ma verso i Kami che vengono considerati come degli spiriti naturali o, per essere un più precisi, come delle vere e proprie presenze spirituali. Quindi questo vuol dire che taluni Kami sono locali, ovvero vengono visti come i guardiani di determinati luoghi, mentre altri Kami invece possono simboleggiare un particolare oggetto, degli eventi e/o degli esseri naturali (come ad esempio i tuoni, il vento, le montagne, i fiumi o il sole) oppure degli animali (come ad esempio la volpe). Inoltre non è così inusuale che tante volte dopo la propria le persone particolarmente illustri, gli antenati oppure gli eroi vengano venerati e deificati esattamente come i Kami.
Secondo la religione dello Shintoismo le Isole del Giappone vennero create da Yo e In, ovvero Cielo e Terra, che poi diventarono Yoshi e Yashi fino a trasformarsi in Izanami e Izanagi che diedero la vita ai loro figli, i Kami che sono poi a loro volta sono divenuti i protettori del popolo giapponese. Inoltre si attribuiva alla Famiglia Imperiale giapponese una discendenza semi divina, in quanto una leggenda narra che uno dei Kami, Amaterasu che rappresenta la Divinità del Sole, scese sulla Terra per legarsi all’Imperatore. Infatti Ameterasu per i giapponesi rappresenta il Kami più importante ma questo però non vuol dire che la sua figura viene associata a quello di un Dio unico, onnipotente e infallibile perchè nella religione Shintoista la materia e lo spirito non sono due cose distinte, al contrario sono un tutt’uno con l’Esistenza. Questo significa che anche gli stessi Kami sono degli esseri imperfetti, perchè non esiste né una verità universale né un concetto totale per dare un giudizio sulla Perfezione, in pratica nessuno (sia questo un essere umano o una divinità) avrà mai completamente ragione oppure completamente torto.
Secondo lo Shintoismo tutti i Kami vivificano la natura e se li si vuole trovare è esattamente lì che bisogna cercarli, infatti questa religione si basa su precise peculiarità che sono: 1- la costante ricerca del sacro all’interno natura in quanto il mondo è classificato in Tre Regioni ben distinte, ovvero quella Celeste, lo stesso Giappone e l’Aldilà dentro cui sono contemplati il mondo marino e quello sotterraneo, quindi questo vuol dire che alla natura viene conferita una sacralità in quanto grazie agli spiriti che la pervadono essa si ravviva. Anche gli alberi sono considerati sacri perchè al loro interno vivono le divinità e, proprio per questo, per richiamare un Kami il rito da eseguire è quello di abbattere un albero, perchè utilizzando l’albero stesso come un passaggio gli Dei possono entrare nel Tempio oppure in casa. Inoltre per lo Shintoismo i alcuni Kami hanno la capacità di reincarnarsi negli animali come la volpe, il cervo bianco, il cormorano, il serpente e per gli essersi mitologici il drago, mentre il topo invece viene considerato come il messaggero dell’oltre tomba. Le tre Regioni sono legate tra di loro dalla Montagna che con la sua altezza riesce ad unirsi al cielo, mentre le acque che scorrono ai suoi piedi rappresentano un varco per arrivare al mondo sotteraneo e marino e tra l’altro, quest’ultimo, simboleggia sia l’eternità sia l’oltre tomba. Tutto questo rende i Kami presenti in ogni luogo e i fedeli li invocano assiduamente perchè le divinità si devono sentire, contemplare, adorare e soprattutto cercare, infatti quando l’essere umano entra in contatto con un Kami prova un duplice sentimento, ovvero umiltà e riconoscenza. Inoltre gli stessi Kami sono in grado di infondere il musubi che è quella forza creatrice/generatrice che consente a tutte le vite dell’universo di unirsi alla Forza Vitale.
2- Il rispetto verso i propri antenati che per la religione Shintoista significa che ogni giapponese viene al mondo per compiere una missione e, questa missione, altro non è che il senso stesso della vita, per adempiere a questo compito è necessario sia realizzare il volere degli antenati sia prendersi cura al meglio delle proprie possibilità dei loro discendenti. Nello Shintoismo antenati e discendenti rappresentano il tsunagari, ovvero la Linea della Vita, quindi proprio per questo motivo il giapponese viene esortato, tramite la propria coscienza, a mettere impegno ed entusiamo in ogni occasione e situazione. 3- Le celebrazioni dei culti e delle feste; 4- la Religione Etnica, ovvero l’unità tra la religione e la Nazione che stabilisce che i peccati vengono considerati come dei crimini, dove il peggiore è commesso contro la religione quindi il peccato in sè non esiste mentre il senso del fallimento, ovvero la vergogna, è estremamente forte.
L’imperatore è il leader della religione Shintoista in quanto è sia il guardiano della Tradizione, sia il difensore del Culto Imperiale, per questi motivi è visto come un Kami che abita sulla Terra il cui compito è quello di intercedere ininterrottamente con il Cielo per garantire la prosperità al suo popolo.
Tradizione e feste dello Shintoismo
Nello Shintoismo, a differenza di altre religioni, non esistono né testi sacri, né fondatori, né precetti e tanto meno profeti, inoltre non esiste nemmeno nessun ideale universale valido per tutta l’umanità, senza sbagliare si può affermare che lo Shintoismo è una religione sia per il Giappone sia per tutto il resto della popolazione mondiale. La costruzione dei Templi dedicati al culto dello Shintoismo sono strutturati in forme semplici che si armonizzino con la natura, edificati utilizzando per la maggiore con il legno di Cipresso il loro colore caratteristico è il rosso vermiglio, inoltre ogni vent’anni i Templi vengono interamente ricostruiti rispettando scrupolosamente il progetto originare, assicurandondosi in questo modo che rimangano sempre perfetti. In alcuni luoghi del Tempio, principalmente nei giorni dedicati alle feste, i fedeli posso fare delle offerte che ad esempio possono consistere in riso, Sakè o in qualsiasi altra tipologia di bene. La preghiera invece non viene svolta tramite dei riti collettivi ma è un momento di raccoglimento individuale, ovvero ogni fedele si reca al Tempio a rilasciare un’offerta in moneta dentro lo Sainsen box e, dopo aver battuto per due volte le mani e suonato l’apposita campana, si rivolge al proprio Kami di riferimento mentre le preghiere antiche, chiamate Noito, vengono lette solo quando si svolgono delle cerimonie più formali. Inoltre prima di entrare nel Tempio il fedele deve prima oltreppasare i Torii posti all’ingresso, dopodichè dovà purificarsi lavandosi sia le mani sia la bocca nella fontana chiamata Temizuya.
Le Festività dello Shintoismo vengono svolte in determinate date e ognuna presenta le proprie caratteristiche, ovvero il 3 Febbraio è dedicato allo Setsunbun-Sai letteralmente Stagione-Confine, seguendo l’antico calendario giapponese (molto tempo prima che questo fosse adeguato all’occidente) si celebra il passaggio dall’inverno alla primavera, dove viene svolta una cerimonia dove in ogni stanza della casa vengono messi dei fagioli che poi verranno messi fuori dalla porte per allontanare la mala sorte e richiamare la buona. Invece il 3 Marzo è dedicato all‘Hina-Matsuri che consiste in una giornata dedicata alle figlie dove nelle case vengono messe, su un tappeto rosso, delle bambole ornamentali che in tempi più antichi si credeva avessero la capacità di proteggere chi le possedeva in quanto potevano contenere gli spiriti maligni, la cerimonia per questa festa viene svolta seguendo una vecchia usanza giapponese che consiste nel rilasciare verso il fiume oppure il mare delle barchette dentro cui vengono messe delle bambole di carta, in modo che allontanandosi portino via gli spiriti malvagi. Il 21 Marzo è dedicato allo Higan o Shibun-Sai che coincide con il Soltizio di primavera e si festeggia prima purificando il giardino e la casa, poi ponendo all’interno dell’abitazione degli altari che serviranno per venerare i propri antenati esattamente come se fossero dei Kami e oltre ai riti propiziatori dedicati agli antenati si fa visita anche alle loro tombe. Infine i giorni dal 15 al 21 Settembre sono dedicati al Reaitai-Sai ovvero la Festa d’Autunno che si svolge, nel Santuario di Tsurugaoka Hachiman, da ben 800 anni e che consiste nell’organizzazione di molti eventi che si traducono in un’offerta musicale suonata appositamente per rendere omaggio ai Kami, la cerimonia del tè dove i fedeli offrono questa bevanda alle divinità e un’esibizione di danza classica Giapponese.