La rivoluzione americana e la dichiarazione di indipendenza

La dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d’America segnò la nascita e l’indipendenza della federazione, successivamente alla Rivoluzione americana, segnando uno degli eventi più importanti all’interno della storia di questa Nazione.
Guerra d’Indipendenza e la formazione degli U.S.A.
In precedenza alla Rivoluzione americana la potenza dell’Inghilterra possedeva 13 colonie all’interno dei territori dell’America del Nord, estendendosi sulla costa atlantica per ben 2.250 chilometri. Nonostante un’apparente libertà decisionale per i coloni di votare presso le proprie assemblee la situazione generale rimaneva sotto il controllo della corona britannica. A capo dei coloni si trovavano figure illustre e ben istruite, spesso avvocati, portando avanti il pensiero del filosofo inglese John Locke in riferimento alla Rivoluzione inglese e alla necessità dell’appoggio da parte dei governanti da parte dell’organo del Governo stesso.
La convivenza con il dominio britannico, marcata dalla necessità degli aiuti contro la Francia, continuò a protrarsi senza scontri fino alla sconfitta definitiva dei francesi fino al momento della richiesta di una tassazione sui conflitti da parte degli inglesi estesa alla popolazione americana. Al rincaro delle imposte le assemblee si raccolsero in varie proteste, sotto l’entrata in vigore di alcune vecchie leggi a restrizione del commercio tra le colonie e il resto degli altri paesi. L’Inghilterra aveva deciso di impedire lo sfruttamento delle terre dei pellerossa in conseguenza all’ipotetico scoppio di un nuovo conflitto, incrementando i dissapori presenti fino a sfociare in atti in una ‘piccola guerra civile’ particolarmente violenta nei pressi di Boston.
Dichiarazione di indipendenza americana
In seguito ai violenti scontri protratti dalla Rivoluzione americana la Virginia fu dichiarata la prima colonia indipendente, mentre i coloni rimasero particolarmente contrariati dai bombardamento di Norfolk e dalla decisione assunta dal Governo inglese nel liberare gli schiavi negri per arruolarli all’interno del proprio esercito. Il politico partigiano e generale statunitense, George Washington, comandante in capo dell’Esercito continentale durante tutta la guerra d’indipendenza decise di portare avanti la lotta per l’indipendenza americana, mentre le basi giuridiche di appello della popolazione erano risultate del tutto insufficienti, avvalendosi della necessità delle ideologie di Locke.
A presentare al Congresso la celebre mozione fu Richard Hanry Lee, politico statunitense eletto come sesto presidente del Congresso degli Stati Uniti, sotto la dichiarazione: “Queste colonie unite sono e devono essere di diritto stati liberi e indipendenti. Esse sono esonerate da ogni fedeltà alla corona britannica. Ogni legame tra loro e lo Stato di Gran Bretagna è e deve essere sciolto”. A dirigere il comitato per la Dichiarazione di Indipendenza americana furono chiamati John Adams, Benjamin Franklin e Thomas Jefferson, approvando il progetto sotto la pubblicazione del 4 luglio 1776, ricorrenza odierna della festa Nazionale negli USA.