Come diventare magistrato e quanto guadagna?
Il magistrato risulta il titolare di un pubblico ufficio rivestendo funzionalità giuridiche in veste di giudice e pubblico ministero. La professione del magistrato risulta affascinante dal punto di vista della giurisdizione italiana, richiedendo tuttavia un grandissimo impegno, propensione allo studio e preparazione specifica, comprendendo una serie di stimoli e possibilità di carriera, ma anche una dose impegnativa di responsabilità decisionali.
Cos’è il magistrato?
La figura professionale del magistrato rappresenta il titolare di un pubblico ufficio al quale vengono concesse specifiche funzionalità giuridiche, assumendo il ruolo di giudice, pubblico ministero, designando alcuni uffici dell’amministrazione pubblica all’interno del territorio italiano. Nella concezione odierna la figura del magistrato si discosta dagli ordinamenti del passato di civil law, ovvero il modello giuridico derivante dal diritto romani, e dai common law di ordinamento giuridico britannico.
L’ordinamento italiano, basato sul civil law, associa la figura del magistrato all’ordine della magistratura, all’interno della quale si evidenziano le funzionalità di giudice, pubblico ministero e funzioni amministrative. I magistrati appartengono alla categoria dei funzionari burocratici, sotto una netta distinzione rispetto al resto dei funzionari pubblici.
Ai magistrati onorari viene invece riservato un ruolo relativamente minore, integrando un organo di autogoverno della magistratura presente soltanto in certi paesi dove vengono eletti membri sulla base delle votazioni dei magistrati appoggiandosi al modello del Consiglio superiore della magistratura previsto nella Costituzione italiana.
Come si svolge il lavoro di magistrato
La figura professionale del magistrato risulta il depositario del potere giudiziario dello Stato, godendo di un’indipendenza sancita dal potere politico delle Camere e del Governo. L’autonomia della magistratura viene regolamentata e sancita attraverso il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM), presieduto dal Presidente della Repubblica.
Le mansioni del magistrato si differenziano a seconda dei ruoli svolti. In veste di pubblico ministero il magistrato dovrà occuparsi della documentazione relativa inerente ad un reato, analizzando i vari fascicoli al fine di individuare le prove necessarie, gli atti normativi precedenti, elaborando un’analisi critica necessaria alla prognosi del reato. Allo stesso tempo il pubblico ministero dovrà valutare la validità delle prove, assumere decisioni in merito all’iter giudiziario, predisporre il corso delle indagini della Polizia Giudiziaria, argomentare per iscritto tutti i capi di accusa.
Nell’attività di giudice il magistrato dovrà analizzare attentamente la documentazione pervenuta di atti, prove e atti processuali, sotto un’analisi critica delle prove e delle domande da parte di entrambe le parti citate in causa. In questo caso il giudice dovrà gestire l’udienza, ascoltare entrambe le parti citate in causa avvalendosi anche delle dichiarazioni dei testimoni, dei tecnici, analizzando gli elementi emersi. In sede finale dovranno essere emesse le specifiche sentenze, comparando gli atti precedenti, servendosi di una valutazione critica, provvedendo alla scrittura e all’argomentazione della sentenza.
Tipologie di magistrato
La professione di magistrato comprende diversi rami di specializzazione e tipologie tra cui la figura professionale del magistrato ordinario con competenze in ambito civile e penale: il magistrato amministrativo con competenze a tutela degli interessi legittimi nei confronti della Pubblica Amministrazione; il magistrato contabile con competenze in materia di risarcimento di danno erariale; il magistrato tributario con competenze in materia di controversie legate a imposte e tasse; il magistrato militare specializzato nel settore giuridico di riferimento.
Come diventare magistrato
Il percorso professionale per la carriera di magistrato risulta particolarmente complesso dal punto di vista didattico e delle responsabilità giuridiche.
Requisiti didattici
Per diventare magistrato si rende necessario conseguire una laurea magistrale in Giurisprudenza, acquisendo una padronanza degli elementi della cultura giuridica, conoscenze storiche, capacità di progettazione nonché stesura di testi giuridici, acquisizione delle capacità interpretative e critiche necessarie. Il percorso universitario permette allo stesso tempo di accedere alla professione di giudice, notaio oppure avvocato.
Dal punto di vista delle materie didattiche il percorso prevede approfondimenti in: Istituzioni di Diritto Pubblico, Filosofia del Diritto, Istituzioni di diritto romano, Diritto Privato, Diritto costituzionale, Diritto amministrativo I e II, Diritto penale, Diritto civile, Diritto ecclesiastico, Diritto tributario, Diritto processuale civile, Diritto processuale penale,, Informatica, Diritto internazionale, Lingua straniera.
Conoscenze specifiche e competenze del magistrato
La figura professionale del magistrato dovrà possedere specifiche conoscenze in Diritto processuale, Diritto costituzionale, Diritto civile e Diritto penale, ma anche abilità comunicative e gestione della risoluzione della problematiche, capacità di resistenza agli eventi stressanti, tecniche di gestione delle risorse umane, estrema affidabilità, leadership, pensiero analitico.
Concorso pubblico
Successivamente al conseguimento della laurea il magistrato dovrà accedere ad un concorso pubblico possedendo i seguenti requisiti: essere cittadino italiano, godere dei diritti civili, avere una condotta incensurabile, non essere stati dichiarati idonei per tre volte per esami in riferimento alla data di scadenza del termine della presentazione della domanda, possedere tutti i requisiti richiesti dalla legge in vigore all’art. 2 della Legge 30 luglio 2007 n. 111.
Il concorso pubblico prevede un esame composto da tre prove scritte e una prova orale, affrontando tematiche e materie didattiche quali: Diritto del lavoro e della previdenza sociale; Diritto amministrativo, costituzionale e tributario; Diritto comunitario; Diritto internazionale pubblico e privato; Diritto civile ed elementi fondamentali di diritto romano;
Procedura civile; Diritto penale; Procedura penale; Diritto commerciale e fallimentare; Elementi di informatica giuridica e di ordinamento giudiziario; Colloquio su una lingua straniera.
Successivamente all’esame finale si dovrà seguire un percorso di tirocinio della durata di 18 mesi presso la propria sede della Corte di Appello, al termine del quale si dovrà passare per una valutazione di idoneità.
Quanto guadagna un magistrato
La retribuzione di un magistrato dipende da una serie di fattori, settori di specializzazione e grado di anzianità. Un giudice della Corte di Appello può guadagnare in fase iniziale circa 5.877,00 euro al mese, incrementando i propri compensi sotto gli scatti regolamentati ogni anno e mezzo, arrivando a 6.690,00 euro al mese, arrivando a guadagnare anche 15 mila euro mensili.