Pitagorismo e Orfismo: significato, analogie e differenze
Con il Pitagorismo si intende una vera e propria scuola filosofica piuttosto arcaica e rudimentale sorta intorno al VI secolo a.C., assumendo i delineamenti caratteriali di una scuola mistica dove i contenuti si rispecchiano in modo parziale alla setta degli Orfici mantenendo inalterate le pratiche.
Le origini della filosofia pitagorica
Le scuole di stampo Pitagorico sorte nel VI Secolo a.C. si sono concentrate soprattutto sugli aspetti mistici, religiosi e politici spesso associati alle medesime caratteristiche di una setta, prevedendo un rito di iniziazione per chiunque volesse entrare a far parte di tale corrente. A differenza di una scuola tradizionale i membri delle istituzioni Pitagoriche venivano iniziati all’interno della corrente filosofica conducendo una vita in comune analoga alla formazione interna delle sette religiose.
Ogni membro impegnato all’interno del lavoro scolastico assumeva il nome di Pitagorico, riferendosi al maestro Pitagora, i quale segnò un passaggio di secolo, ma anche della filosofia dalla Grecia comprese le zone della Ionia alla Magna Grecia. La stessa figura di Pitagora rimane avvolta da un’aurea mistica, etichettato come un matematico, taumaturgo, astronomo, scienziato, politico e fondatore a Crotone della più importane corrente scolastica filosofica legata al pensiero dell’umanità.
Nato a Samo, tra il 580 a.C. e il 570 a.C., rimase all’interno della sua città natale fino alla salita al potere di Policrate di Samo, contrariamente alle idee di Pitagora, sfavorevole all’aristocrazia. Nel corso del passaggio politico dall’aristocrazia alla democrazia il maestro Pitagora si vide costretto alla fuga verso Crotone dove elaborò il concetto della scuola Pitagorica all’interno dell’odierna regione Calabria. La sua corrente filosofica trovò un immediato successo soprattutto all’interno dei ceti aristocratici, assumendo una notevole rilevanza anche dal punto di vista politico esteso non soltanto alla città di Crotone ma anche alle aree limitrofe.
In origine l’insegnamento scolastico si basava soprattutto sulla tecnica orale, mentre le ammissioni si dimostravano particolarmente selettive e difficili, abbandonando qualsiasi spirito di libertà individuale. I nuovi membri erano classificati come Pitagorici in prova acusmatici, ovvero rilegati al solo ascolto dei precetti senza cercare di comprendere le motivazioni. Lo stesso Aristotele descrisse la scuola Pitagorica come un insieme di persone legate da una vita in comune, compreso lo scambio e la ripartizione dei beni, attraverso una vita religiosa e politica particolarmente fortificata dall’interno. Tutte le dottrine della scuola Pitagorica rimasero inoltre segrete anche a seguito della morte del maestro, descritto come un sommo profeta sfociando nella leggenda.
Sulla base della misticità legata a Pitagora nacque l’espressione del termine ipse dixit, per indicare qualcosa formulato dal maestro in persona. Proprio per tale motivazione anche il famoso teorema di Pitagora non può essere classificato come di sua appartenenza. La scuola di Pitagora ebbe fine nel 510 a seguito di una rivolta democratica nella città di Crotone, portando alla distruzione dell’istituzione di stampo aristocratico. I Pitagorici vennero inoltre giudicati come anti-femministi, nonostante un’accettazione prevista in favore delle donne all’interno della scuola.
Le dottrine Pitagoriche e l’Orfismo
Nello specifico le dottrine Pitagoriche prevedevano l’assoluta astensione dall’assunzione di carni, vantando la credenza orfica verso la trasmigrazione delle anime e l’assoluzione delle colpe al momento del trapasso, reputando il corpo la tomba della stessa anima destinata all’inseguimento della cultura Occidentale, dapprima attraverso Platone e in seguito attraverso il Cristianesimo. All’interno dei propri manoscritti Pitagora associa l’importanza dei numeri estesa a tutte le cose a carattere pluralista. Le dottrine Pitagoriche furono messe per iscritto, al contrario degli insegnamenti scolastici basati invece sul tramando del sapere orale.
L’Orfismo trovò un terreno fertile all’interno delle scuole Pitagoriche soprattutto nella credenza della trasmigrazione delle anime di matrice Orfica, preesistente al concetto elaborato dal maestro. Le credenze dell’Orfismo si basavano sui gesti corretti in vita uniti alla pratica dei riti. Il movimento religioso, sorto in Grecia verso il VI secolo a.C., ruotava espressamente intorno alla figura di Orfeo in stretta correlazione all’immagine di un missionario greco in terra tracia. L’Orfismo si basava sulla credenza dell’immortalità dell’anima, conducendo una vita ‘giusta’ al fine di salvaguardare l’immortalità stessa.
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