I profughi di Parga: scrittore, riassunto e analisi del testo

I profughi di Parga risulta una romanza poemetto composta dal poeta, scrittore e traduttore italiano Giovanni Berchet nel 1823, uno degli esponenti massimi del periodo legato al Romanticismo.
Chi era Giovanni Berchet?
Il poeta, scrittore e traduttore italiano Giovanni Berchet nacque a Milano il 23 dicembre del 1783, trovando la morte a Torino il 23 dicembre del 1851. Primo di otto figli, nati dai genitori Federico e da Caterina Silvestri, divenne un promettente traduttore di opere poetiche e letterarie, autore del più importante manifesto del Romanticismo nel 1816, intitolato Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliolo.
Giovanni Berchet si iscrisse alla società segreta della Carboneria,coltivando la passione per la letteratura e la politica, costretto all’esilio per sfuggire agli arresti nei territori di Parigi, Londra e Belgio. Durante il corso dell’esilio in Belgio il Berchet compose il poemetto I profughi di Parga, le Romanze, il poemetto Le fantasie. Lo scrittore partecipò alle Cinque Giornate di Milano, trasferendosi in Piemonte successivamente al fallimento della prima guerra di indipendenza, eletto al Parlamento subalpino un anno prima della sua morte. L’influenza delle idee e della letteratura di Giovanni Berchet si riscontrò anche nelle opere successive di Giacomo Leopardi, Ugo Foscolo, Alessandro Manzoni.
I profughi di Parga: riassunto e analisi del testo
Il poemetto di Berchet ‘I profughi di Parga’ è diventato successivamente l’oggetto del dipinto su tela di Francesco Hayez, raccontando un episodio della guerra greco-turca e la scelta degli abitanti della città di Parga di ritirarsi in esilio rispetto alla supremazia dei turchi. La città di Parga era appartenuta alla Repubblica di Venezia fino al 1796, trovandosi al confine con l’Albania, passando in seguito sotto le mani dei francesi. La popolazione venne tuttavia riconsegnata nelle mani del governatore turco Alì Pascià durante l’impero di Napoleone, provocando nella stessa popolazione un risentimento di rabbia e sconforto.
Il tradimento nei confronti della popolazione di Parga divenne oggetto di opere letterarie attraverso un’enorme risonanza pubblica grazie a Ugo Foscolo e Giovanni Berchet al quale la stessa tela si è ispirata. All’interno della triste vicenda greca l’autore racconta l’esodo della popolazione nel dramma collettivo caratterizzato dal tradimento francese, distinguendo ruoli primari come gli uomini a difesa di bambini, donne e anziani. Lo stesso scenario si è dimostrato parte di un’acclamata critica in relazione con la situazione italiana odierna. Dal poemetto si snoda un profondo legame con la fede ortodossa e l’importanza del linguaggio greco in simbolo di speranza, sottolineando la presenza di Dio nonostante le sembianza di un’apparente abbandono.