Battaglia di Stalingrado: riassunto degli eventi, attacco e sconfitta
Con la battaglia di Stalingrado si intendono i combattimenti tra i soldati dell’Armata Rossa contro le forze tedesche, italiane, rumene ed ungheresi nel periodo storico della Seconda Guerra Mondiale tra l’estate del 1942 e il 2 febbraio 1943, ai fini del controllo strategico del territorio tra il Don e il Volga attraverso sanguinosi scontri.
Storia del conflitto armato
Nel 1942 Adolf Hitler decise di riprendere in mano l’iniziativa verso il fronte orientale nonostante la sconfitta di Mosca, promuovendo la formazione della VI armata con al comando il generale tedesco Paulus verso il fronte russo. La battaglia si dimostrò tuttavia un fallimento senza riuscire a contrastare la potenza delle armate russe le quali cercavano di proteggere il fronte dei rifornimenti di petrolio e grano.
Per le forze tedesche la città di Stalingrado rappresentava una caduta necessaria e conseguente a quella del Caucaso, sperando nell’apertura di un varco ad est dell’Europa. Dal punto di vista militare i tedeschi rappresentavano una vera e propria potenza in campo artiglieria pesante supremazia aerea, incrementata dalla presenza di truppe italiane, rumene e ungheresi. Le forze russe studiarono abilmente ogni punto di attacco facendo crollare l’offensiva tedesca, costringendo il generale Paulus a richiedere la resa allo stesso Hitler.
La risposta di Hitler si dimostrò tuttavia scontata rifiutando la proposta di un ritiro delle forze militari dal fronte russo, dimostrandosi successivamente inevitabile il 2 febbraio del 1943. La sconfitta della VI armata attraverso la battaglia di Stalingrado segnò definitivamente il tracollo delle potenze militari della Germania, successivamente diventata un simbolo a causa delle perdite di vita umane e della distruzione della città unita alle rigide temperature climatiche russe.
Le fasi della battaglia di Stalingrado
Le fasi della battaglia di Stalingrado si suddividono in una prima fase denominata Operazione Blu, precedente alla Marcia su Stalingrado iniziata il 17 luglio 1942, dove le forze russe cercarono con ogni mezzo di contrastare le potenze tedesche della VI armata, sotto i massicci bombardamenti effettuati a tappetto dai tedeschi contro la popolazione sovietica.
Nel corso delle mensilità di ottobre le armate tedesche risultavano in netto vantaggio costringendo la controparte a edificare delle vere e proprie difensive all’interno delle rovine della città. I tedeschi giunsero successivamente ad un punto di stasi dovuto anche alle temperature estremamente rigide e alla formazione dei ghiacci lungo le vie di accesso fluviali. L‘armata rossa si mosse a tenaglia, dando origine all’operazione Urano, ribaltando la situazione con le armate tedesche attraverso l’operazione di accerchiamento ricordata come la ‘Sacca di Stalingrado’.
Il mancato consenso al ritiro delle truppe tedesche da parte di Hitler portò ad una nuova sconfitta attraverso l’operazione Tempesta Invernale, inizialmente promossa dallo stesso Hitler nel tentativo di sbloccare la VI armata. L’operazione Piccolo Saturno si scagliò invece contro le armate italiane e rumene, aggravando nel giro di pochi giorni l’intera situazione dell’Asse. L’ultima delle fasi della battaglia fu l’operazione Anello portando alla sconfitta della VI armata grazie alla resistenza sovietica.