Gli exploit zero-day nei software di gioco costano alle aziende miliardi ogni anno

Nel mondo estremamente connesso delle app e dell’intrattenimento online, alcune piaghe sono più insidiose di altre. I cosiddetti exploit zero-day, ovvero falle nel codice di cui lo sviluppatore non è ancora a conoscenza, sono come nascondigli attraverso cui ci si può muovere indisturbati da una stanza all’altra. Quando questi nascondigli colpiscono il mondo dei software di gioco, possono causare danni ingenti.
Cos’è un exploit zero-day e perché interessa il settore del gaming
Un exploit zero-day si verifica quando chi ha progettato il software non sa ancora di essere stato “scassinato”. Immaginate di essere come un ladro che conosce l’esistenza di una finestra aperta in casa, prima ancora che il proprietario se ne accorga. Ora, pensate ai software e ai giochi da scaricare, inclusi quelli dei grandi colossi, dove centinaia di utenti possono essere colpiti. In quei sistemi possono annidarsi crepe tutt’altro che trascurabili.
Proprio come in una slot machine, dove tutto sembra funzionare alla perfezione fino a quando un dettaglio nascosto compromette il meccanismo, anche nei software più sofisticati può nascondersi un punto debole pronto a essere sfruttato.
E per tornare alla similitudine: anche un’auto ben progettata può bloccarsi se un piccolo componente si inceppa. Allo stesso modo, un’apertura nel codice può bastare per causare danni significativi.
Un danno economico a volte sottovalutato
L’impatto mondiale della criminalità informatica – incluse le falle menzionate – si stima possa raggiungere i 9,5 trilioni di dollari entro il 2024. Sebbene non tutto ciò sia imputabile al mercato dei videogiochi, la quota riconducibile a questo settore è comunque tutt’altro che trascurabile.
È importante notare che anche al di fuori del contesto dell’intrattenimento digitale, alcuni attacchi mirano a compromettere software diffusi, spesso con l’obiettivo di danneggiare la reputazione dei programmi più utilizzati. In particolare, alcune campagne malevole puntano deliberatamente alla Top 10 dei software più popolari, nel tentativo di spingere gli utenti a disinstallarli o a dubitare della loro affidabilità – anche quando si tratta di titoli che in passato rappresentavano una presenza costante sulle console di molti.
L’impatto di un exploit, infatti, dipende dalla vulnerabilità, dal tipo di software e dalla sua diffusione. Un attacco a un gioco popolare può risultare molto più redditizio rispetto a uno rivolto a un’app aziendale poco usata.
Una minaccia economica sottovalutata
Quando si parla di exploit nei videogiochi, spesso si pensa a semplici codici per barare e vincere le partite a tutti i costi. In realtà, il fenomeno è molto più complesso. Gli exploit possono portare alla sottrazione o alla distruzione di beni digitali – come skin, oggetti rari, punti o creazioni – che spesso possiedono un valore economico concreto. Oppure possono essere sfruttati per lanciare attacchi DOS (Denial of Service) contro i server di gioco, rendendoli inaccessibili e danneggiando l’immagine del brand.
Va inoltre sottolineato che queste minacce non colpiscono solo le grandi aziende: anche le realtà più piccole possono diventare bersaglio di attacchi informatici. Basti pensare ai tanti sviluppatori indipendenti o poco strutturati, che non dispongono delle risorse necessarie per implementare sistemi di difesa avanzati e possono quindi diventare prede ideali per i cybercriminali.
Il lato meno visibile degli attacchi nei videogiochi
Ad esempio, molti sviluppatori di videogiochi di grande successo sono costantemente impegnati in lunghi e complessi cicli di aggiornamento, spesso sostenuti dal duro lavoro dei team di threat intelligence, degli specialisti in sicurezza (ADV) e dei ricercatori. Questi team si occupano di analisi approfondite, come il penetration testing, per individuare e correggere eventuali vulnerabilità.
Nonostante l’impegno, è importante sapere che il numero di exploit zero-day scoperti e diffusi ogni anno continua a crescere, spesso propagandosi da una settimana all’altra. La sfida principale è che, per loro natura, gli zero-day sono estremamente difficili da prevenire. Eliminare del tutto questa minaccia è probabilmente un obiettivo irrealistico, ma è certamente possibile ridurre al minimo la finestra di opportunità per chi tenta di sfruttarla.
Considerazioni finali
Il gaming non è più soltanto un passatempo: è diventato un mercato globale, tecnologicamente avanzato e rivolto a un pubblico vasto e variegato, con livelli di competenza sempre più elevati. È un settore che può occupare un ruolo significativo nel digitale. Tra le minacce che lo colpiscono, gli exploit zero-day rappresentano una delle più costose e meno visibili.
Sviluppare un approccio proattivo non significa soltanto essere tecnologicamente preparati: è prima di tutto un imperativo strategico. Quando la minaccia è invisibile, infatti, anche un piccolo errore può portare un tecnico a perdere completamente il controllo del sistema.