Sud Africa: popolazione, clima, storia ed economia

Il Sud Africa, ufficialmente Repubblica Sudafricana, rappresenta uno Stato indipendente dell’Africa meridionale, vantando l’unica caratteristica al mondo nel possedere ben tre capitali: la Pretoria sede del governo, la Città del Capo sede del Parlamento, Bloemfontein sede della corte suprema d’appello, mentre tra le altre città importanti a livello sociale ed economico si trovano la più popolata Johannesburg, Port Elizabeth, East London e Durban.
Storia del Sud Africa
Stando alle elaborazioni della moderna paleoantropologia il Sud Africa rappresenta la ‘culla dell’umanità‘ in seguito al ritrovamento di diversi fossili tra cui australopitechi, Homo habilis, Homo erectus e Homo sapiens sapiens. In epoca passata, circa 10.000 anni fa, l’area del Sud Africa era popolata dai boscimani e successivamente dal gruppo etnico khoikhoi, mentre tra il III e il V secolo iniziarono ad arrivare lungo la parte meridionale anche gruppi bantu, dalle rinomate conoscenze in campo agricolo e allevamento del bestiame.
Nel 1487 fu aperta la via marittima per le Indie grazie all’intervento dell’esploratore portoghese Bartolomeo Diaz, mentre i primi a creare un insediamento stabile in Sud Africa fu la Compagnia Olandese delle Indie Orientali nel 1652. Successivamente alla caduta dei Paesi Bassi ad occupare la Colonia del Capo alla fine del XVIII secolo fu il Regno Unito, obbligando la popolazione dei boeri ad una grande migrazione verso nord, passata alla storia sotto la denominazione di Grande Trek, dando vita ad una serie di piccole repubbliche d’intralcio all’espansione britannica.
La scoperta dell’oro e dei diamanti nel nord-est del Sud Africa comportò un notevole interesse da parte degli inglesi, portando a numerosi conflitti con i boeri, sfociati nelle guerre anglo-boere. L’esercito inglese ebbe la meglio sulle popolazioni boere unificando l’odierno Sud Africa. Il vasto processo di colonizzazione del Sud Africa vide l’interesse soprattutto da parte degli olandesi, francesi ugonotti, bavaresi e delle popolazioni scandinavi mentre l’Unione Sudafricana prese parte anche alla Prima Guerra Mondiale, schierandosi al fianco del Regno Unito.
Nel 1920, sotto l’approvazione della Società delle Nazioni, il controllo dell’Africa del Sud-Ovest, Namibia, fu strappato ai tedeschi, sotto nuove crisi e guerriglie interne tra nazionalisti boeri e Regno Unito, ottenendo una parziale autonomia nel 1931 con l’approvazione dello Statuto di Westminster. I contrasti interni con gli inglesi sfociarono in nuovi conflitti anche durante il corso della Seconda Guerra Mondiale, sotto la vincita del Partito Nazionale alle elezioni del dopoguerra. La politica segregazionista, denominata apartheid, fu portata avanti dai ministri boeri cercando di isolare i gruppi etnici del Sud Africa, al fine di poter avviare uno sviluppo sociale ed economico individuale.
Furono così formati i famosi territori destinati alle popolazioni nere, chiamati bantustan, compreso un 13% riservato invece alle popolazioni dei bantu, sotto una progressiva perdita dei diritti umani in relazione alla colonizzazione da parte delle popolazioni bianche. Il dilagare del razzismo interno portò alla dichiarazione dell’apartheid, da parte delle Nazioni Unite, come un crimine contro l’umanità. Nel 1961 il Sud Africa ottiene l’indipendenza dal Regno Unito, diventando una Repubblica, fomentando la nascita di opposizioni quali il Congresso Nazionale Africano di Nelson Mandela.
Il politico Pieter Willem Botha cercò di sottolineare la possibilità di crescita economica del paese, dimostrandosi successivamente un sistema sempre più incline al collasso. Il suo successore Frederik Willem de Klerk, in carica fino al 1994, intraprese invece la strada dello smantellamento della segregazione razziale insieme a Nelson Mandela. Nello stesso anno in Sud Africa si svolsero le elezioni democratiche con la vittoria a presidente il capo dell’ANC di Nelson Mandela e di Thabo Mbeki nel 1999. Le condizioni odierne del Sud Africa risultano particolarmente difficili sotto l’accettazione delle politiche economiche del Fondo Monetario internazionale, aggravate dalla privatizzazione di diverse imprese nazionali, sotto il mancato riconoscimento dei servizi sanitari estesi ad una fascia di popolazione ristretta.
Clima del Sud Africa e popolazione
In rapporto alla grande estensione territoriale il clima del Sud Africa si dimostra particolarmente vario a seconda delle diverse zone in corrispondenza dell’altitudine e della vicinanza al mare. La parte meridionale del Sud Africa è caratterizzata da un clima strettamente Mediterraneo, con temperature in prevalenza miti, mentre la popolazione interna raggiunge i 54 000 000 abitanti, dimostrandosi un paese multietnico a più correnti religiose quali cristiane, protestantesimo, cattolicesimo, anglicanesimo, metodismo, luteranesimo, induismo, comprese le presenze di religioni ebree e islamiche.
Economia sudafricana
Nonostante le conseguenze dell’apartheid l’economia del Sud Africa si dimostra essere la più importante dell’intero continente, sotto la produzione di oltre un terzo del reddito continentale grazie al commercio delle risorse minerarie come oro, diamanti, ferro, cromo, carbone, platino. Anche il settore agricolo del Sud Africa si dimostra in espansione seppur in netto squilibrio rispetto ad altri paesi, producendo una fetta di prodotti destinati all’esportazione.
Il Sud Africa si è inoltre concentrato sulla selvicoltura, attraverso un piano di rimboschimento di specie quali pini ed eucalipti, vantando una leadership per il settore dell’esportazione del legno grezzo. Il 93% dell’energia prodotta dal Sud Africa si dimostra termica, integrando una stretta collaborazione con le industrie metallurgiche italiane. Nonostante la ricchezza del paese il 40% della popolazione vive in stato di grave povertà, guadagnando meno di 2 dollari al giorno.