Jazz: storia, tipologie e strumenti principali
Il jazz nasce come genere musicale agli inizi del ventesimo secolo sotto forma di un’evoluzione degli strumenti utilizzati dagli schiavi afroamericani in presenza del duro lavoro al quale venivano sottoposti quotidianamente. Il jazz si sviluppa all’interno degli Stati Uniti d’America, adottando inizialmente uno stile libero e improvvisato, caratterizzato da suonatori singoli, gruppi e band jazz.
Storia e tipologia della nascita del genere musicale jazz
Il jazz si sviluppa agli inizi del ventesimo secolo, inizialmente come stile musicale degli schiavi afroamericani successivamente contaminato anche dalle tradizioni europee. Il jazz nasce come musica vocale sotto l’utilizzo dello strumento della voce durante il lavoro eseguito all’interno delle piantagioni, denominato “Work Song”, impiegato anche all’interno degli ambiti delle costruzioni stradali.
Il ritmo del jazz si presenta inizialmente binario, sotto la coordinazione dei movimenti da lavoro con l’impiego della voce, approdando in seguito all’interno della città di Chicago grazie a Louis Armstrong, espandendosi fino all’Europa. Sotto l’influenza delle varie culture il jazz si è evoluto arrivando ad essere considerato nel periodo odierno uno stile commerciale, grazie allo swing, riprendendo la cultura d’origine afroamericana grazie alle jazz band col bebop.
Il jazz si suddivide in due forme primarie: il blues a 13 battute e la canzone a 32 battute. L’improvvisazione originaria consisteva nella linea melodica del genere, sotto la riproduzione di una sola nota alla volta per ogni suonatore, introducendo una serie di strumenti armonici soltanto successivamente con il passare degli anni. Al suo interno il jazz ha saputo integrare gli stili popolari quali il ragtime, il blues, la musica leggera e la musica colta di origine statunitense. Nel corso del periodo e delle influenze musicali odierne il jazz si è trasformato mescolandosi ad un’ampia varietà di generi musicali e sottogeneri, dai primi anni caratterizzati dallo dixieland di New Orleans, lo swing delle big bands negli anni ’30 e ’40, il bebop della seconda metà degli anni ’40, al cool jazz e al hard bop degli anni ’50, il free jazz degli anni ’60, la fusion degli anni ’70, giungendo alle contaminazioni date dallo stile funk e l’hip hop.
Strumenti musicali caratteristici del jazz
Il genere musicale jazz ha visto un’entrata degli strumenti musicali in accompagnamento alla voce avvenuta soltanto in seguito all’origine della sua diffusione, diventando a tutti gli effetti un genere colto a partire dagli anni ’70. Successivamente all’utilizzo della sola voce come strumento il genere jazz si è avvalso di strumentazioni quali pianoforte, chitarra, contrabbasso.
Per la prima volta nel 2012 al genere musicale jazz venne affiancata una giornata internazionale fissata ogni 30 aprile per l’UNESCO, festeggiata in diversi paesi del mondo compresa l’Italia tramite feste e concerti ripresi anche dalle emittenti televisive.