Italo Svevo: biografia, opere principali e riassunto della coscienza di Zeno
![](https://www.liceoberchet.it/wp-content/uploads/2019/03/Italo-Svevo-biografia-opere-principali-e-riassunto-della-coscienza-di-Zeno.jpg)
Italo Svevo, pseudonimo di Aron Hector Schmitz, è stato uno scrittore e drammaturgo italiano autore di tre opere di grande importanza all’interno del panorama letterario, nato a Trieste il 19 dicembre del 1861, deceduto a Motta di Livenza il 13 settembre del 1928. Grazie alla sua cultura mitteleuropea ottenne diversi riconoscimenti tardivi sotto una fama mondiale.
Biografia e opere più significative di Italo Svevo
Aron Hector Schmitz, in arte Italo Svevo, nasce all’interno di una famiglia borghese ebraica, scegliendo lo pseudonimo di Ettore Samigli per la pubblicazione dei suoi primi lavori. Nel 1847 viene mandato dal padre al collegio di Segnitz, in Baviera, dove studia insieme al fratello, terminando il percorso di studi presso l’Istituto Commerciale “Pasquale Revoltella” a Trieste nel 1878.
Nel 1880 Italo Svevo lavora presso la filiale cittadina della Banca Union di Vienna come impiegato, a seguito del fallimento dell’azienda del padre, continuando a coltivare la sua passione per i classici letterari presso la biblioteca della città, pubblicando la sua prima opera “Una vita” nel 1892 alla morte del padre, sotto lo pseudonimo di Italo Svevo. La relazione sentimentale con la popolana Giuseppina Zergol lo porta ad elaborare il personaggio di Angiolina nell’opera Senilità, collaborando con il giornale Il Piccolo, ottenendo anche una cattedra all’istituto “Revoltella”. Nel 1896 sposa la cugina Livia Veneziani convertendosi al cattolicesimo, dalla quale ha avuto una figlia e altri figi morti durante l’insurrezione contro i nazisti.
Entrando a lavorare nell’azienda di vernici del suocero Italo Svevo continua in segreto la sua opera letteraria, frequentando un corso d’inglese alla Berlitz School di Trieste dove conosce il suo insegnante lo scrittore irlandese James Joyce, il quale lo incoraggia a scrivere un nuovo romanzo. Italo Svevo si reca a Vienna cercando di sottoporsi alle valutazioni di Sigmund Freud, avvicinandosi al mondo della psicoanalisi traducendo L’interpretazione dei sogni di Freud. Nel 1919 Italo Svevo collabora con il giornale La Nazione, iniziando a scrivere La coscienza di Zeno, senza aderire né opporsi al fascismo.
Ne 1928 Italo Svevo rimane ferito in un incidente stradale morendo 24 ore dopo in seguito all’insorgere di alcune complicazioni cardiache. La continuazione del suo quarto romanzo, seguito de La Coscienza di Zeno, dal titolo Il vecchione o Le confessioni del vegliardo, rimane così incompiuta.
La coscienza di Zeno: il riassunto
La coscienza di Zeno, terzo romanzo dell’autore Italo Svevo, pubblicato nel 1923, raggiunse il successo nazionale e internazionale grazie all’attenzione di Eugenio Montale e dell’amico e insegnante James Joyce. Il romanzo si costituisce su una serie di episodi anziché su di una cronologia lineare, sotto il protagonismo del narratore Zeno Cosini il quale ripercorre sei momenti salienti della sua vita attraverso le valutazioni della psicoanalisi.
La prefazione del romanzo si apre con il dottore psicoanalista, sotto il richiamo beffardo del cognome dell’autore stesso “dottor S.”, il quale induce Zeno a scrivere la propria biografia. Lo stesso dottor S decide di pubblicare l’opera letteraria di Zeno Cosini per vendetta in seguito alla sua decisione di abbandonare la psicoterapia. I sei episodi integrati all’interno del romanzo si differenziano nei titoli: Il fumo, La morte di mio padre, La storia del mio matrimonio, La moglie e l’amante, Storia di un’associazione commerciale e Psico-analisi. Ogni episodio viene narrato sotto il punto di vista di Zeno Cosini, mentre l’attendibilità dei fatti risulta spesso superflua, sotto i tentativi di alterare la realtà al fine di compiacere il dottor S.
Al terzo capitolo si apre con il vizio del Fumo, analizzando la propria mancanza di volontà nell’impegnarsi a fondo nel tentativo di smettere, attribuendo il senso di vuoto presente nella sua vita all’assenza di una figura paterna per incentrarsi sulla stessa nel secondo episodio La morte di mio padre. Nel racconto incentrato sul padre e sulla sua malattia, colto da paralisi, Zeno si sofferma sullo schiaffo ricevuto prima del decesso dell’uomo, un particolare che segna irrimediabilmente il resto dell’intera produzione. Nel terzo episodio La storia del mio matrimonio il protagonista si sofferma sulle sue nozze con Augusta. Il matrimonio viene contratto a seguito del rifiuto della sorella Ada e delle altre tre sorelle figlie di Malfenti, arrivando al quarto episodio La moglie e l’amante, dove affronta la trasgressione data dal tradimento con la giovane Carla, ritornando successivamente dalla moglie incinta.
Nel quinto episodio Storia di un’associazione commerciale il protagonista assiste al fallimento dell’impresa del suocero e al suicidio del marito di Ada, senza riuscire a conquistare le sue simpatie nonostante il successo riscosso negli affari. Nell’ultimo episodio, Psico-analisi, Zeno ripercorre i momenti salienti della propria vita rifiutando la psicoanalisi, rendendosi conto di soffrire di una condizione interiore comune a tutta l’umanità, concludendo il racconto con la visione apocalittica della fine dell’uomo sulla Terra.