I più noti casi clinici di Freud
Per tutti gli studiosi di psicoanalisi i casi clinici del passato, come quelli trattati dal neurologo, psicoanalista e filosofo austriaco, nonché fondatore della psicoanalisi stessa Sigismund Schlomo Freud, rappresentano una pietra miliare a livello di confronto ed esemplarità. Freud risulta tutt’oggi noto per aver creato le teorie scientifiche e filosofiche della moderna psicologia, concentrandosi sull’intricato mondo dei processi psichici inconsci correlati agli influssi sul pensiero, sullo schema comportamentale e sulle interazioni sociali.
I casi clinici più significativi di Sigismund Freud
Attraverso l’analisi dei casi clinici studiati in vita Sigismund Freud è riuscito a gettare le basi della psicoanalisi e della psicologia, unendo insieme una serie di collegamenti e schemi comportamentali individuali, collettivi, dettati dall’inconscio diretti o indiretti. I casi più noti di Sigismund Freud risultano essere il caso di Dora, il piccolo Hans, l’uomo dei topi, il caso di Schebrer e l’uomo dei lupi.
Il primo caso clinico di Sigismund Freud risale alla fine del 1900, denominato caso Dora, analizzato complessivamente in undici settimane. La paziente Dora in questo caso non ebbe modo di essere curata in maniera risolutiva dalla sua condizione di isteria a causa dell’interruzione della terapia, spostandosi all’interno della città di New York dove morì negli anni Quaranta. Inizialmente le elaborazioni di Sigismund Freud sul caso della paziente Dora non trovarono un’immediata pubblicazione all’interno delle maggiori riviste mediche scientifiche dell’epoca, rimanendo nel cassetto per un periodo di quattro anni.
Il saggio sul caso Dora venne pubblicato nel 1905, nello stesso periodo di pubblicazione dei Tre saggi sulla sessualità e a II motto di spirito e il suo rapporto con l’Inconscio. Le analisi condotte sulla paziente Dora si sono dimostrate fondamentali, seppur non complete, per appurare il valore dell’analisi dei sogni inconsci all’interno del procedimento analitico, ma anche a descrizione della sintomatologia dell’isteria, il valore della disposizione corporea associato al disturbo psichico, il collegamento tra le perversioni di natura sessuale rimosse e il sintomo nevrotico.
Il secondo caso più noto di Sigismund Freud è rappresentato dal piccolo Hans a descrizione della prima analisi condotta su un soggetto di soli cinque anni, sotto la tecnica di un’analisi indiretta. In questo caso Sigismund Freud si rapportò al bambino soltanto in due occasioni, la prima volta durante il corso della sua infanzia e la seconda volta quindici anni più tardi, quando Hans aveva mostrato solamente un pallido ricordo della seduta precedente. Il piccolo Hans aveva mostrato i sintomi della sua nevrosi infantile durante il corso delle vacanze a Gmunden, dimenticando in seguito quanto accaduto. La terapia fu condotta dal padre del bambino, ex allievo di Freud, e dalla madre curata dallo psicanalista in precedenza al matrimonio.
Nel 1909 le valutazioni sul caso di Hans furono pubblicate sul numero 1 dello Jahrbuch für psychoanalitische Forschungen curato da Jung, soffermandosi sulle teorie sessuali infantili e l’importanza delle zone erogene extra-genitali, affrontando il tema di Edipo e la paura della castrazione, sull’inesauribile sete di sapere sessuale, la psicogenesi sull’omosessualità, sulla rimozione degli impulsi aggressivi rivolti contro i propri familiari, il rapporto con l’angoscia patologica, la presunta pericolosità di lasciar riemerge eventi e problematiche rimosse dall’inconscio.
Il terzo caso più importante di Sigismund Freud riguarda l’uomo dei topi, un avvocato 30enne afflitto da paure e ossessioni da circa quattro anni, alcune delle quali legati alla precedente professione in qualità di ufficiale di riserva militare. L’analisi sull’avvocato cominciò il 1 ottobre 1907, sotto una durata complessiva piuttosto lunga pari a 11 mesi, assumendo le denominazione di ‘uomo dei topi’ in relazione ad uno dei sintomi mostrati. Soltanto un mese dopo la terapia Sigismund Freud decise di rendere noto il caso dell’uomo dei topi alla società viennese, trattando l’evolversi dei progressi conseguiti dal paziente nel corso di due sedute.
Sul caso legato all’uomo dei topi sono stati ritrovati e conservati gli appunti diretti redatti da Sigismund Freud sulle basi delle analisi giornaliere, in origine rielaborati e pubblicati all’interno del secondo numero del primo volume dello Jahrbuch. Grazie al caso dell’uomo dei topi il psicanalista si concentrò sulle forme distintive assunte dalla rimozione dell’ossessione e dall’isterismo, sulle tendenze alla superstizione, al dubbio, alle compulsioni, sulle difese primarie e secondarie alla nevrosi, sull’elaborazione ed evoluzione dell’olfatto, la masturbazione infantile, sull’azione e sulla erotizzazione della stessa.
Il quarto caso di Sigismund Freud si rifà al caso di Schreber, proponendo una successiva analisi indiretta, contenuta all’interno delle stesse memorie del psicanalista pubblicate nel 1903, concentrate sulla paranoia. Il caso Schreber si focalizza sulle difficoltà della psicosi, originatasi nel paziente nel 1885 a seguito di una sindrome ipocondriaca trattata con successo dalla clinica di Flechsig a Lipsia, curato per un periodo di quindici anni e successivi ulteriori sei anni, dimesso infine sotto una guarigione apparente pur mantenendo alcuni residui deliranti. Questo caso si dimostrò fondamentale per addentrarsi all’interno delle paranoie, per approfondire il potere della nevrosi stessa, elaborando i quattro punti cardinali della paranoia: persecuzione, erotismo, gelosia, megalomanico, le successive osservazioni tra paranoia, omosessualità e ipocondria.