Creare un ambiente di lavoro più sano grazie alla Parità di Genere
L’uguaglianza dei diritti in ambito lavorativo è un tema molto delicato di cui si è ampiamente discusso e di cui si deve sempre parlare, in modo che questi non vengano negati. Dal 2013 è stato rafforzato il principio di uguaglianza dettato dalla legge che vieta di trattare i lavoratori in modo diverso secondo il sesso.
Nel 2021, invece, è stato approvato il Ddl per le pari opportunità tra uomo e donna sul lavoro, un disegno di legge che oltre a incentivare l’assunzione femminile ha introdotto una certificazione con validità di due anni, obbligatoria per tutte le aziende che possiedono almeno 50 dipendenti.
All’interno di questa certificazione devono essere indicate in modo trasparente le condizioni di contratto degli impiegati. Le aziende, devono, quindi assicurarsi che i dipartimenti di risorse umane rispettino le leggi e che offrano pari opportunità a tutti gli individui. Scopriamo insieme che cos’è la certificazione di genere nello specifico e quali possono essere i vantaggi per le aziende.
Certificazione parità di genere cos’è?
La vita delle donne che desiderano immettersi nel mondo del lavoro, da sempre è fatta di scelte. Una tra le più ricorrenti è quella che le costringe a scegliere tra l’essere madre o il fare carriera. Per troppo tempo la figura femminile è stata associata allo stereotipo del ruolo di madre di famiglia, responsabile della cura della casa e dei figli.
Questo tema è molto sentito nella nostra cultura italiana, dove la madre solitamente si occupa delle attività familiari, del proprio marito, dei figli e delle persone anziane. Grazie al Ddl per le pari opportunità approvato nel 2021, è stata incentivata l’assunzione femminile all’interno delle aziende rivedendo quelli che fino ad allora erano stati i concetti di pari opportunità e inclusività.
La certificazione Parità di Genere dimostra, come spiegato in questo articolo di sistemieconsulenze.it, l’impegno dell’organizzazione per la parità dei diritti e delle opportunità rispetto ai generi delle risorse umane impiegate al suo interno. Essere in possesso di questa certificazione può avere un impatto sicuramente positivo sulla reputazione dell’azienda, in quanto il cliente può collegarla alla tematica dell’inclusione. Da ciò ne deriva anche un miglioramento della capacità competitiva, in quanto le aziende di maggiore successo sono proprio quelle che trattano modelli di lavoro inclusivi.
Il processo di certificazione permetterà alle aziende di comprendere in pieno la propria attività, di consolidare e stabilire quali siano i maggiori punti di forza su cui fare leva e i possibili punti deboli, lavorando per migliorare la cultura dell’inclusività e puntando sull’uguaglianza di genere.
Come creare un ambiente di lavoro inclusivo?
Affinché qualsiasi azienda possa sopravvivere e prosperare nel tempo è bene che tra i suoi dipendenti ci sia una cultura di inclusione, collaborazione e rispetto sia all’interno dell’attività lavorativa che del team stesso. Proprio per questo nel corso degli ultimi anni, molti studi e ricerche hanno approfondito il legame che sussiste tra innovazione e diversità.
Le organizzazioni e i gruppi di lavoro più diversificati ed eterogenei che tengono conto delle differenze demografiche, di sesso, stile di pensiero, background tecnico, esperienza e personale, sembrano essere i più innovativi. Non basta, però, inserire all’interno di un’organizzazione o di un team persone che siano portatrici di elementi di diversità affinché possa aumentare la capacità di innovazione e le performance.
Ciò che occorre fare è costruire una cultura inclusiva in cui le persone si sentano al sicuro, a proprio agio nel porre un punto di vista diverso rispetto il pensiero dominante, nel formulare proposte o nel prendere parola durante una riunione in pubblico, ad esempio.
La diversità, quindi, può creare il potenziale per dare vita a opinioni diverse e al contempo innovative, ma è l’inclusione che consente di realizzare questo potenziale. Per questo, oggi, uno dei compiti più importanti per un team leader è quello di promuovere e favorire la diffusione di una cultura che sia il più inclusiva possibile.
Certificazione di Parità di Genere: possibili vantaggi per le aziende
La certificazione di Genere permette di ottenere possibili vantaggi non solo a livello economico. Per l’anno 2022, alle aziende private che sono entrate in possesso della certificazione di Parità di Genere è stato concesso, nel limite di 50 milioni di euro, un esonero dal versamento dei contributi previdenziali complessivi a carico del datore di lavoro.
L’esonero è determinato in una percentuale non superiore all’1% e nel limite massimo di 50.000 euro all’anno per ogni azienda, suddiviso e applicato su base mensile. Alle aziende private che alla data del 31 dicembre dell’anno precedente a quello di riferimento, siano state in possesso della certificazione, è stato riconosciuto un punteggio premio per la valutazione da parte delle autorità titolari dei fondi europei sia nazionali che regionali, di proposte progettuali che abbiano per obiettivo la concessione di aiuti di Stato che possano finanziare gli investimenti sostenuti. Tutte le aziende certificate possono, inoltre, godere di un punteggio aggiuntivo in graduatoria per appalti e gare pubbliche con una possibile riduzione del 30% della garanzia fideiussoria per la partecipazione.