Apartheid: breve riassunto, cenni storici, significato e pronuncia
Vuoi documentarti su cosa sia l’Apartheid? Questo è l’articolo che fa giusto al caso tuo! Infatti, qui di seguito, troverai moltissime informazioni riguardanti la storia, i cenni storici, le conseguenze e molto altro ancora a proposito dell’Apartheid. Continua la lettura per saperne di più in merito.
Apartheid: storia, etimologia e cenni storici
Il termine “Apartheid” deriva dall’africano e significa “separazione”. Nasce come definizione dei sistemi di segregazione e violenza razziale sviluppati in Sud Africa intorno al 1945 con durata fino al 1994. In questo periodo, infatti, le persone di colore venivano continuamente attaccate e considerate inferiori. Le repressioni in questo periodo furono molte e tragiche,l’ingiustizia era all’ordine del giorno. I neri vivano in condizioni di estrema disuguaglianza, considerati inferiori esclusivamente e irrazionalmente per il colore della loro pelle, tanto che nel 1961 il Sud Africa è stato estromesso dall’ONU e dal Commonwealth. La segregazione razziale iniziò a farsi cruenta e pesante nel 1948, quando vinse alle elezioni nazionali la destra del Fronte Nazionale, con Daniel François Malan, Hendrik F. Verwoerd e Johannes Gerhardus Strijdom. Questi capi con il loro governo contribuirono a rendere i contrasti di origine razziali sempre più gravi e portarono alla perdita dei diritti civili delle persone nere, come per esempio la perdita del diritto di voto, scuole agricole e commerciali speciali per i neri, il divieto dei matrimoni misti nel 1949, la regola che nei negozi dovevano essere serviti prima i bianchi. Addirittura, i neri per muoversi nelle cosiddette “zone bianche” della città dovevano essere muniti di pass book, una sorta di passaporto, altrimenti venivano arrestati o pestati. Nel ’56 la segregazione razziale venne estesa anche alle persone di origine asiatica. Solo nel 1973 da un’assemblea delle Nazioni Unite, l’Apartheid fu dichiarato crimine internazionale.
Leggi dell’apartheid
Come già anticipato, l’Apartheid trovo il suo impiego attraverso pratiche e leggi istituite dallo stato stesso che andavano a minare la libertà delle popolazioni nere e asiatiche. Le principali leggi dell’apartheid riguardavano:
- divieto dei matrimoni misti, ovvero una persona di colore non poteva sposarsi o avere relazioni con persone bianche.
- divieto di avere rapporti sessuali con persone di “razza diversa”.
- population registration act, ovvero le persone dovevano essere registrate all’anagrafe in base alle caratteristiche razziali.
- oppresse tutte le opposizioni, definite “comuniste”, in particolare alla ANC, ovvero l’African National Congress organizzazione socialista che includeva le persone cosiddette di “razza diversa”. Quest’ultima venne dichiarata fuorilegge nel 1960.
- divieto di entrare in alcune zone della città
- divieto per le persone di colore diverso di entrare in luoghi pubblici
- accesso difficile all’istruzione per i neri
- discriminazione razziale nel lavoro
- ghetti per i neri, chiamati bantustan
- pass book
I neri venivano chiamati con l’appellativo “bantu” e vennero costretti a trasferirsi nelle “homeland del sud”. Privati di tutti i loro diritti, iniziarono ad essere sfruttati in ambito lavorativo, costretti a fare lavori umili e faticosi.
Movimenti contro l’apartheid
Inizialmente, le proteste non furono organizzate esclusivamente dai neri, ma anche i bianchi aderirono fortemente, nonostante le violente repressioni. Successivamente, agli inizi degli anni ’60, l’ANC organizzò un gruppo armato per perseguire fini sovversivi, l’Umkhonto we Sizwe. In seguito, vennero approvati alcuni divieti contro il regime segregazionista del Sud Africa e si venne a creare il constructive engagement. Dopo la scarcerazione di Nelson Mandela nel 1990, egli venne eletto capo dello stato e questo segnò la fine dell’apartheid. La vittoria di Mandela avvenne nel 1994, quando l’ANC ottenne il 62,65 % dei voti. Da quella data, l’ANC ha governato fino ad oggi il Sud Africa. Il 27 aprile è stato dichiarato giorno festivo per la “festa della libertà”.